Articolo di Giulia Ventimiglia
È il Pezzingoli ad alzare al cielo il trofeo dell’edizione 2025 del Torneo dei Quartieri e delle Frazioni di Monreale, al termine di una finale emozionante e densa di significato, chiusa con il risultato di 4-2 contro l’Aquino.
L’evento diventato di grande importanza per la comunità Monrealese patrocinato dal Comune di Monreale ha visto il pieno coinvolgimento dell’amministrazione con la presenza del Sindaco Alberto Arcidiacono e dell’assessore Salvo Giangreco e di altri rappresentanti istituzionali.
Il Torneo dei Quartieri e delle Frazioni di Monreale si chiude così nel segno del ricordo, dell’abbraccio collettivo e dello sport che unisce. Una finale che ha superato i confini dello sport per diventare memoria collettiva e testimonianza di unione con un’atmosfera da stadio. Non solo una vittoria sportiva, ma un trionfo dal profondo valore simbolico. Il torneo, infatti, è stato dedicato al ricordo dei tre giovani monrealesi, Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvatore Turdo, tragicamente scomparsi. Uno dei quali era parte integrante della “rosa” del Pezzingoli, la cui assenza è diventata forza silenziosa e presenza viva nel cuore della squadra; Giacomo Miceli, presidente del Pezzingoli e padre del giovane tragicamente scomparso lo scorso 26 Aprile. Con dignità e forza ha incitato la squadra, spingendola verso un traguardo che ha assunto un valore ben più grande di una semplice vittoria calcistica. «Oggi non abbiamo vinto solo una finale – ha dichiarato – ma abbiamo onorato la memoria di chi non è più con noi. » Parole di grande sportività anche da parte di Fabio Casamento, presidente dell’Aquino: «Complimenti al Pezzingoli per la vittoria. È stato un torneo vissuto con il cuore e con un significato profondo. Noi siamo orgogliosi del nostro percorso.» Alessio Tarallo in rappresentanza degli organizzatori della manifestazione sportiva – ha dichiarato – « Anche nelle partite più intense, il rispetto ha sempre prevalso. Anche In semifinale tra Bavera e Aquino, si è visto qualcosa di raro, giocatori in lacrime per l’eliminazione, non per rabbia, ma per l’amore verso la propria squadra e per il senso di appartenenza che questo torneo ha saputo riaccendere. In campo ho respirato un forte senso di solidarietà, memoria e appartenenza che ha attraversato ogni partita, ogni fischio, ogni applauso.»