40’ Anniversario dell’omicidio del Capitano Mario D’Aleo, dell’Appuntato Giuseppe Bommarito e del Carabiniere Pietro Morici, barbaramente assassinati per mano della mafia


Si sono aperte stamane in via scobar le commemorazioni che hanno visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari, fra i quali il Comandante Generale, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, che hanno preso parte alla deposizione della Corona d’alloro in via Cristofaro Scobar, luogo dell’agguato, con la resa degli onori ai Carabinieri vittime della mafia sulla targa marmorea che li ricorda . Il corteo si è poi spostato presso il Gruppo Carabinieri di Monreale dove si è svolta la scopertura dell’altorilievo dedicato ai caduti, realizzato dal maestro ceramista Nicolò Giuliano . Alle ore 11.30 il sindaco Alberto Arcidiacono, la giunta e il presidente del Consiglio Marco Intravaia hanno accolto le autorità in piazza Vittorio Emanuele per partecipare alla Santa messa al Duomo presieduta dall’arcivescovo Gualtiero Isacchi , dove vi hanno preso parte il fratello del capitano Fausto D’Aleo, il nipote Marco con la moglie Valentina, i familiari dell’appuntato Giuseppe Bommarito e del carabiniere Pietro Morici , il prefetto Maria Teresa Cucinotta, il Questore Leopoldo Laricchia e numerosi amici e studenti del Liceo intitolato a D’Aleo, gli studenti dell’istituto comprensivo “Evola” di Balestrate, i membri dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Monreale.
Al termine della celebrazione eucaristica ha preso la parola il Comandante dell’Arma, Teo Luzi, che ringraziando l’arcivescovo Isacchi ha affermato:
“Ringrazio l’arcivescovo per le sue autorevoli parole e gli spunti di riflessione sul valore della vita. Vorrei ricordare i nostri carabinieri, il capitano D’Aleo, l’appuntato Bommarito e il carabiniere Morici, perché ricordare è importante, ma a questo vanno associati i valori che li hanno accompagnati. Il loro e’ stato un eroico sacrificio perché questi tre carabinieri sono andati incontro alla morte, consapevoli del rischio che correvano. Sono tre carabinieri che hanno accettato un rischio pur di fare il bene dei cittadini, hanno pagato con l’estremo sacrificio che è stato la perdita della vita. Abbiamo oggi il dovere di fare memoria per i familiari che hanno subito una ferita insanabile, per i nostri carabinieri di oggi che nel loro servizio quotidiano hanno bisogno di capire il valore del loro lavoro per i cittadini”.

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