Articolo di Romina Lo Piccolo
Coerentemente con i valori condivisi da tutta la comunità educante e in linea con la prospettiva pedagogica di educare al rispetto delle differenze contro ogni forma di violenza e discriminazione, è stato celebrato oggi, in ogni classe della primaria e delle medie, il Giorno della Memoria per commemorare le vittime della Shoah.
La ricorrenza, istitutita dall’Onu e ancor prima da una legge del parlamento italiano, rappresenta nel calendario scolastico una data preziosa per coltivare la cultura della memoria come strumento per combattere l’indifferenza.
Un percorso chiave di educazione alla cittadinanza che caratterizza fortemente il curricolo verticale della scuola e che è stato affrontato in continuità tra i diversi ordini. Le classi ponte dell’istituto, in particolare le quinte della scuola elementare e le terze delle medie hanno condiviso, in assetto di tutoring, momenti comuni di narrazione e riflessione sul valore del ricordo e della conservazione della memoria. Tante le attività realizzate: letture di testi informativi e poetici, ascolto attivo di brani musicali, visione di video-documenti sul tema, discussione sulle testimonianze delle vittime delle persecuzioni naziste, cacce al tesoro e role-playing su storie vere, creazione di dossier, disegni e grafici, riproduzione di danze della tradizione del popolo ebraico, occasioni didattiche per riflettere non solo sul dramma del genocidio ma anche sulle contraddizioni della civiltà moderna, del progresso e dell’animo umano. Se la scuola è l’ambiente in cui si forgiano la coscienza e si definisce la sfera valoriale di ciascuno, la realizzazione da parte di ogni alunno di un “segnalibro della memoria” che, per dirla con Primo Levi, non dovremmo mai togliere da quella pagina della storia dell’umanità che fu l’olocausto, rappresenta un monito concreto da portare a “casa” per non dimenticare.