Un’Ode alla Memoria “L’Arca di Noè” Risuona Contro la Violenza Giovanile.

Monreale, 14 Ottobre 2025 – La Città di Monreale si è fatta solenne cornice di un evento di profonda risonanza etica e culturale. La rappresentazione de L’Arca di Noè (Noye’s Fludde), op. 59, opera scenica di Benjamin Britten, tenutasi martedì 14 ottobre. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, si è configurata non solo come un pregevole appuntamento artistico, ma come un accorato monito contro l’escalation della violenza giovanile.
La serata ha visto la partecipazione autorevole del Vicesindaco Riccardo Oddo, a testimonianza del fermo sostegno istituzionale ai valori di pace e fratellanza che l’opera intende veicolare.
L’eco tragico degli eventi di cronaca, che hanno funestato la comunità palermitana con l’atroce omicidio del giovane Paolo Taormina, e che in precedenza avevano dolorosamente toccato Monreale con la perdita di Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvatore Turdo in circostanze analoghe, ha infuso nella performance un significato di intensa commozione.
Con unanime e ferma condanna per ogni manifestazione di brutale sopraffazione, la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, unitamente all’eccellente Coro di Voci Bianche, al Coro Polifonico “Pietro Vinci” (diretto da Pia Tramontana), all’Ensemble Strumentale degli Allievi del Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo, e in collaborazione con il Museo Sociale Danisinni e tutti gli stimati artisti coinvolti – sotto la direzione del Maestro Riccardo Scilipoti e la regia collaborativa di Giovanna Proto – ha inteso dedicare lo spettacolo alla memoria dei ragazzi.
Il solenne e corale impegno manifestato dagli interpreti, dai giovanissimi membri del Coro ai professionisti, ha sottolineato la profonda convinzione che il linguaggio universale della musica e del canto possa ergersi a strumento di elevazione morale e di contrasto alla deriva della violenza che affligge le nuove generazioni. La sinergia tra le istituzioni musicali, il mondo della formazione e le realtà sociali diviene così un faro di speranza, un gesto concreto che afferma la civiltà come unico baluardo contro l’oscurità.
L’impegno congiunto della città di Monreale e delle sue istituzioni culturali riafferma il ruolo etico dell’arte quale catalizzatore di un’auspicata e necessaria rigenerazione sociale.

Articolo di Giulia Ventimiglia

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